La crisi in Italia ha creato condizioni paradossali nel mercato immobiliare italiano. Il patrimonio immobiliare italiano si sta fortemente svalutando a causa di un crollo delle vendite del 25%. Le ragioni sono quelle della crisi: difficoltà di ottenere finanziamenti dalle banche, aumento di tasse e costo della vita, riduzione dei guadagni , insicurezza generale sull’andamento dell’economia del Paese e sul proprio futuro lavorativo, tutti fattori che incidono sui consumi e sugli acquisti degli italiani che da un lato per necessità, dall’altro per paura, iniziano a stringere la cinghia sempre di più.

 

Eppure quello che resta invenduto non sono solo appartamenti per la classe media: bellissime ville in riva al mare, case antiche in centri storici rivalutati o da rivalutare in lungo e in largo per la penisola distribuiti in zona dall’alto valore paesaggistico, architettonico e culturale.

 

Il mercato immobiliare in Italia ha riscoperto nuovi investitori provenienti dalla Russia. Forti di una economia crescente e di guadagni interessanti i russi stanno facendo incetta di immobili italiani ovunque nella penisola, sopratutto in Toscana e ai Laghi i più ricchi e nella riviera Adriatica la classe media.

 

Nel 2012 il 13% degli acquirenti stranieri di immobili in Italia erano russi, un numero superato solo da tedeschi ed inglesi. I russi non solo comprano ma iniziano a contrattare sul prezzo al ribasso consapevoli della regressione del mercato.

 

Quanto sia in crescita il numero di cittadini russi che vogliono comprare casa in Italia e che importanza abbia questo settore è dimostrato dal fatto che molti notai russi scelgono di venire a migliorare la loro formazione in materia immobiliare in Italia, dato che nella loro patria il notaio non è necessario nei contratti di compravendita di immobili, e che i compratori russi che arrivano in Italia apprezzano le garanzie e la sicurezza che offre questa figura. Mosca sta pensando di adeguare il sistema di compravendita degli immobili a quello italiano aumentando quindi l’importanza dei suoi notai che lungimiranti vengono ad imparare da noi.

 

Gli italiani con possibilità economiche dal canto loro scappano dal Paese e cercano investimenti sicuri in altri Paesi. Legg Mason, una delle principali società di consulenza finanziaria riporta che ben il 55% dei clienti italiani che ancora non investono all’estero sono adesso propensi a farlo. Un dato che non ha eguali se non tra i cinesi: gli italiani cercano sicurezze e garanzie che il Belpaese non da.

 

I clienti di Legg Mason sono interessati a ridurre i loro investimenti in azioni e puntano agli immobili in Paesi in cui il settore sia vivace. Rimane quindi la tradizione italica di investire nel mattone, anche se in quelli degli altri, lasciando i nostri ai Russi.

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