La Banca d’Italia, nel rapporto intitolato “L’economia delle regioni italiane”, fa il punto della situazione sui finanziamenti a famiglie ed imprese nel secondo semestre del 2011. In entrambi i casi si registra una flessione, dovuta però a motivi differenti: le famiglie avvertono la crisi economica e frenano le richieste soprattutto per quanto riguarda i prestiti personali; le imprese invece hanno maggiori difficoltà ad ottenere il finanziamento per la crescente diffidenza delle banche.

Analizzando più nel dettaglio la questione famiglie, si scopre che mentre al Nord la diminuzione delle domande è contenuta (al massimo del 5%), al Centro e al Sud le richieste sono in forte calo, specialmente nelle isole e in regioni come Campania e Calabria (riduzioni medie dell’11% con picchi del 20). Chiaramente, questo è dovuto alla minore predisposizione alla spesa delle famiglie italiane, che in molti casi preferiscono abbandonare l’idea di un prestito per non accollarsi un impegno mensile economicamente gravoso.

Per quanto riguarda le imprese, le erogazioni stanno diminuendo a causa del costo del credito, in aumento in tutta la penisola. Se al Nord esso è cresciuto del 5%, al Centro gli aumenti raggiungono il 5,7% mentre in Meridione si parla addirittura del 6,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2010. Ecco spiegato perché le banche, soprattutto con le aziende di piccole dimensioni, pretendono garanzie elevate e diventano sempre più inflessibili quando si tratta di concedere un prestito.

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