Volumi quintuplicati per il microcredito tra 2007 e 2009 secondo una ricerca di Ritmi e Fondazione Giordano dell’Amore- Banca Etica è uno dei soggetti più attivi nel panorama nazionale.
I microcrediti erogati in Italia sono quintuplicati negli ultimi 2 anni. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da RITMI (Rete Italiana di Microfinanza) con la collaborazione della Fondazione Giordano Dell’Amore. Lo studio – che fa parte di un’indagine Europee realizzata ogni 2 anni dall’European Microfinance Network – è stato presentato alla Camera di Deputati lo scorso 30 giugno.
I dati mostrano che il microcredito in Italia ha grandi potenzialità come strumento di inclusione sociale e di lotta alla povertà, ma fino a oggi esso si è sviluppato in assenza di una cornice normativa adeguata. Solo il 10 giugno scorso il Consiglio dei Ministri ha inviato alle Camere un decreto legislativo per la riforma del TUB (Testo Unico Bancario) che contiene anche una norma sul microcredito.
«Accogliamo con favore la proposta di regolamentare, finalmente, anche in Italia il microcredito – spiega Ugo Biggeri, presidente di Banca Popolare Etica – anche se dobbiamo constatare che l’integrazione del Testo Unico Bancario proposta dal Governo si limita a normare l’esistente, senza prevedere forme di sostegno e incentivi per il microcredito, che pure è riconosciuto dalla UE come uno strumento indispensabile per la lotta alla povertà e per l’inclusione sociale. L’Italia – prosegue Biggeri – è il paese che in Europa ha tra i più alti tassi di esclusione finanziaria anche tra i lavoratori dipendenti, di cui il 10% non ha un conto bancario».
Banca Etica è uno dei soggetti tra i più impegnati nell’erogazione di microcrediti in Italia: nel 2009 ha erogato 143 microcrediti socio-assitenziali per un importo complessivo di 619mila euro e 24 microcrediti imprenditoriali per un importo complessivo di 306mila euro. Attraverso la sua Fondazione Culturale Banca Etica aderisce a RITMI (Rete Italiana MIcro finanza) e ha partecipato alle consultazioni indette dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla bozza del decreto legislativo. «In quel contesto – prosegue Biggeri – abbiamo sostenuto, sulla base della nostra esperienza, l’importanza di riconoscere i due tipi di microcredito: quello finalizzato all’occupazione e allo start-up di piccole imprese individuali, ma anche quello socio-assistenziale per far fronte alle difficoltà economiche delle fasce sociali deboli. Vediamo però che il testo del governo – pur riconoscendo l’esistenza del microcredito assistenziale – lo ritiene residuale e di minore impatto: una scelta che ci appare poco lungimirante nell’attuale fase di perdita di potere di acquisto delle famiglie, e di crescente disoccupazione».
Banca Etica ha invece accolto con grande favore la scelta di inserire nel testo del Governo il riconoscimento dell’importanza dei “servizi ausiliari di assistenza”, che caratterizzano le attività del microcredito: l’ascolto delle persone in difficoltà per aiutarle a uscire dalla crisi ed entrare in una condizione economica sostenibile e dignitosa e l’accompagnamento nella nascita di nuove attività economiche. «Continueremo a tenere sotto osservazione i lavori e ci rapporteremo col Parlamento che dovrà analizzare e dare il parere sul testo del Governo. Anche per questo siamo tra i promotori dell’iniziativa del 30 giugno alla Sala della Mercede della Camera, alla quale interverranno i Deputati che nella presente Legislatura hanno presentato proposte di legge sul microcredito e componenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato», conclude Biggeri.